IL MATRIMONIALISTA
La figura dell’avvocato matrimonialista
In attesa dell’approvazione della legge di riforma della professione forense, che istituirà e codificherà il titolo di “specialista”, ad oggi la figura dell’avvocato matrimonialista è legata unicamente all’esercizio dell’attività prevalente nel campo del diritto della famiglia e matrimoniale. Questo significa che nel rispetto delle disposizioni deontologiche sulla correttezza e veridicità delle informazioni fornite dall’avvocato, ciascun professionista può fregiarsi del titolo di matrimonialista. E’ sufficiente avere effettivamente operato nell’ambito del diritto matrimoniale e di famiglia, senza che terzi soggetti (Istituzionali), possano effettuare verifiche sulla competenza, sull’aggiornamento e sull’esercizio prevalente dell’attività nel campo del diritto di famiglia.
Sulla scorta delle disposizioni del cd. “decreto Bersani”, sono il mercato ed in particolare i fruitori dei sevizi legali a verificare l’effettiva competenza dei singoli professionisti, effettuando una prima scrematura. Questo principio se da un lato lega indissolubilmente la professione di avvocato alle regole del mercato, dall’altra espone, specie nelle prime fasi, il cliente ad errori professionali o a situazioni di malcontento palesate da risultati inferiori alle aspettative iniziali.
L’avvocato matrimonialista per definirsi tale dovrebbe vantare, a mio parere, un esperienza almeno quinquennale e prevalente nel campo del diritto della famiglia. Si tratta di un esperienza sul “campo” alla quale dovrà affiancarsi una formazione continua e costante nell’ambito del diritto della famiglia. Il matrimonialista, deve essere continuamente aggiornato, operando in una materia come quella del diritto di famiglia, in continua evoluzione ed i cui orientamenti giurisprudenziali posso mutare repentinamente.
La materia del diritto di famiglia è per sua stessa natura estremamente delicata. Un avvocato matrimonialista che non affianchi alla competenza professionale, doti umane, capacità di ascolto e competenze (seppur elementari) di psicologia, rischia di perdere di vista il fine ultimo dell’assistenza legale, il quale nella materia specifica, non è soltanto il raggiungimento del miglior risultato possibile per il cliente, ma anche la tutela degli interessi dei minori, spesso coinvolti loro malgrado nelle aspre battaglie giudiziarie dei genitori.
Proprio per questo motivo, l’avvocato matrimonialista dovrà essere a conoscenza di tutte le misure e strumenti, diretti ad allentare la conflittualità dei coniugi e a favorire ipotesi conciliative o quanto meno collaborative, nell’ottica di una corretta gestione del ruolo genitoriale.
Spesso l’avvocato matrimonialista è anche un mediatore famigliare, anche se non necessariamente il buon avvocato matrimonialista deve essere anche un mediatore famigliare.
E’ altresì opportuno sottolineare che un buon avvocato matrimonialista debba comunque avere una conoscenza di rami del diritto che, solo apparentemente poco hanno a che fare con il diritto matrimoniale, quali il diritto delle successioni, il diritto tributario ed il diritto penale della famiglia. Si tratta di conoscenze necessarie affinché qualunque tipo di problematica familiare possa essere affrontata e risolta ponderando e valutando le conseguenze che qualunque separazione e divorzio può recare con se anche sotto aspetti non strettamente connessi alla separazione
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