Due Diligence Internazionale
Il rapido incremento di operazioni commerciali che vedono coinvolte aziende appartenenti a
nazioni diverse ha necessariamente portato all’attenzione degli studiosi di diritto commerciale
internazionale l‘istituto della “due diligence”, in particolar modo nei casi in cui uno dei soggetti
contrattuali coinvolti nell’operazione commerciale appartenga ad un’area geografica ove il ricorso
alla “due diligence” sia ormai divenuto uno strumento imprescindibile nella valutazione degli
interlocutori commerciali.
In questo senso, l’esperienza maturata negli ordinamenti anglosassoni è stata gradatamente
recepita anche in Italia: inizialmente solo per assecondare il modus procedendi delle controparti
contrattuali straniere e successivamente, dopo aver compreso l’importanza e l’utilità dell’istituto,
anche per procedere ad una valutazione oculata e approfondita delle aziende interlocutrici e delle
controparti contrattuali coinvolte in delicate transazioni tra aziende italiane.
L’obiettivo primario della “due diligence” è, infatti, quello di valutare, mediante una raccolta di
notizie ufficiali, se vi siano le condizioni di fattibilità o di opportunità della transazione
commerciale oggetto di trattativa.
Trattasi, senza dubbio, di un processo di estrema complessità, postulando una competenza molto
ampia in capo al professionista incaricato, dovendo, infatti, il processo valutativo, investire quanto
meno, il campo legale, gius‐lavoristico, contabile, fiscale e finanziario.
E’ proprio per questo motivo che le “due diligence” compiute su realtà societarie particolarmente
complesse vedono la partecipazione di un vero e proprio team di esperti (comitato di “due
diligence”), con conoscenze e competenze specifiche e settoriali.